Capitolo 2

Timbratura: come funziona e perché è ancora attuale

In molte aziende le presenze vengono rilevate tramite timbratura. In cosa consiste esattamente? Quali dati si raccolgono? Ha ancora senso oggi far timbrare i dipendenti, oppure è una pratica superata? Facciamo chiarezza sull’argomento.

Autore: Dipendenti in Cloud
 

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Quando parliamo di rilevazione presenze, ci viene quasi spontaneo pensare alla “timbratura”. In particolare, immaginiamo l’azione del timbrare il cartellino, diventata iconica del lavoro dipendente.

Oggi il cartellino di carta e i marcatempo tradizionali sono stati sostituiti da sistemi più moderni. Quindi, la timbratura è da considerarsi superata, oppure può trovare un’applicazione attuale? Per dare una risposta, capiamo qual è significato più esteso del concetto.

 

 

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Cos’è la timbratura e quali dati può registrare

Consultando i dizionari, troviamo che:

  • con il termine timbratura s’intende l’azione imprimere un segno su un documento o un foglio e il risultato dell’azione stessa;
  • il verbo “timbrare” è associato al “timbrare il cartellino”, quindi all’atto di inserire un cartello nominativo all’interno di un marcatempo (o di un’altra apparecchiatura), per segnare su di esso l’orario di inizio e di fine del turno di lavoro.

Focalizziamoci sul primo punto. Abbiamo detto che con la timbratura s’imprime un segno. In cosa può consistere questo segno?

1. L’orario di lavoro

Questo è un dato di primaria importanza per le aziende, da cui nasce e si definisce la rilevazione delle presenze dei dipendenti, come abbiamo già visto nel capitolo precedente.

Tramite la timbratura il dipendente registra l’orario di inizio e di fine del proprio turno di lavoro. Questi momenti possono essere determinati dall’ingresso e dall’uscita dalla sede dell’azienda, oppure dall’azione di “prendersi una pausa”.

Nelle modalità di lavoro più flessibili, oppure nel lavoro fuori sede, in cui non ci si reca in azienda, il dipendente timbra nell’istante in cui inizia e termina di lavorare.

2. La posizione (timbratura geolocalizzata)

Oltre all’orario, la timbratura può anche rilevare la posizione geografica in cui si compie l’azione. Questo dato è utile quando il lavoro si svolge fuori sede (quindi non in azienda, ma in cantiere, a domicilio, dal cliente oppure da remoto), perché permette di capire se i dipendenti si trovano nel luogo in cui sono attesi.

I moderni sistemi di rilevazione delle presenze consentono di registrare in modo semplice e preciso la posizione della timbratura:

  • la timbratrice mobile, nel momento in cui il dipendente avvicina il proprio badge, rileva l’orario e la localizzazione GPS li invia all’amministratore. Come si intuisce dal nome, questo dispositivo può essere trasportato ovunque, tuttavia si può perdere o dimenticare in qualche luogo;
  • l’App di timbratura funziona sugli smartphone e sui tablet dei dipendenti, quindi supera i limiti della timbratrice mobile. Quando il dipendente fa “tap”, rileva l’ora e la posizione e li notifica all’azienda.

 

Timbrare il cartellino: cosa vuol dire

Come abbiamo già visto, i dizionari riportano l’accezione di timbrare il “cartellino”, un foglio di carta con il nome del dipendente, il mese di riferimento e appositi spazi dove vengono impressi l’orario di entrata e di uscita.

La timbratura con cartellino funziona così:

  • il dipendente, quando arriva in azienda inserisce il suo cartellino in un orologio marcatempo, che imprime l’orario di entrata;
  • a fine giornata il dipendente deve timbrare di nuovo il cartellino per segnare la sua uscita.

Emblematica è la scena del film “Fantozzi”, in cui il ragioniere corre verso l’orologio marcatempo, per timbrare il cartellino in tempo e mantenere così il suo record di puntualità.

 

 

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Oggi ha ancora senso timbrare?

La risposta, a nostro parere è sì. Infatti, il concetto di timbratura si mantiene nei moderni sistemi per rilevare le presenze dei dipendenti. Ad esempio, il badge magnetico sostituisce sì cartellino, ma mantiene lo stesso ruolo, ossia l’essere un supporto assegnato a un dipendente su cui viene “impressa” la timbratura.

Inoltre la timbratura, intesa come atto del dipendente che registra l’inizio o la fine del turno di lavoro, si ritrova anche nell’azione del “tap” e nella scansione di un QR code, previste dalle moderne tecnologie.

Nei prossimi capitoli esamineremo nel dettaglio tutti i possibili modi per far timbrare i dipendenti, quindi registrare la loro presenza.

 

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