Costo del personale dipendente: come si calcola? 9 elementi e un esempio

Quanto costa un dipendente all’azienda? Non basta limitarsi allo stipendio o alla RAL. Scopriamo come eseguire il calcolo del costo del personale, partendo da 9 elementi e con una simulazione.

Autore: Dipendenti in Cloud

 

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Una domanda comune alle imprese che decidono di assumere personale è: qual è il costo aziendale di un dipendente?

Il quesito, tuttavia, non dovrebbe sorgere solo in fase di assunzione, bensì essere una costante per titolari, amministratori e responsabili delle risorse umane.

Infatti, il costo del personale dipendente può incidere molto sul fatturato ed i guadagni di un’impresa. Capire quanto costa un dipendente all’azienda è perciò importante per gestire al meglio l’attività.

Per calcolare il costo del personale non ci si può basare semplicemente sullo stipendio mensile o sulla RAL annuale, ma vanno considerati molti altri fattori, che in alcuni casi possono sfuggire. Ecco allora alcuni suggerimenti su perché e come calcolare il costo del personale per la tua azienda, accompagnati da un esempio.

 

 

 

Costo del personale: non è solo lo stipendio

Partiamo da un prima, fondamentale consapevolezza: il costo dei dipendenti non è dato dalla semplice somma delle loro retribuzioni. Infatti, comprende anche altri costi che l’azienda deve sostenere, tra cui i contributi sociali e diverse altre spese dirette ed indirette.

Le spese dirette includono ad esempio la retribuzione del dipendente, mentre quelle indirette riguardano i costi non direttamente legati alla produzione ma indispensabili allo svolgimento dell’attività lavorativa.

Inoltre, l’ordinamento italiano prevede un complesso sistema di sicurezza sociale, che comprende l’erogazione di indennità e provvidenze per i lavoratori, di cui il datore di lavoro o un responsabile del personale deve tenere conto.

Le principali voci che compongono il costo del personale sono:

  • RAL, o retribuzione annua lorda del dipendente;
  • Contributi previdenziali e assistenziali INPS e INAIL;
  • TFR;
  • Tredicesima e quattordicesima
  • Benefit di welfare aziendale;
  • Spese per ricerca, selezione e inserimento del personale;
  • Formazione;
  • Costi di gestione del personale
  • Altre spese, come trasferte, rimborsi, ferie maturate, straordinari, premi ecc.

Conoscere quanto costa ogni dipendente permette all’azienda di capire se è in grado di:

  • garantire il giusto trattamento a ciascun lavoratore rimanendo in attivo,
  • permettersi di investire in ulteriori assunzioni
  • migliorare la soddisfazione, la sicurezza e il benessere dei dipendenti, attraverso formazione, incentivi, benefit e pratiche di welfare.

 

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Quali elementi considerare nel calcolo del costo aziendale di un dipendente

Vediamo ora più in dettaglio gli elementi fondamentali che concorrono ai costi del personale.

 

1. RAL (Retribuzione Annua Lorda)

La RAL indica il valore totale della retribuzione percepita da un dipendente nell’arco di un anno civile (01/01-31/12).
Il suo valore è dato dalla moltiplicazione dell’importo della retribuzione lorda per dodici mensilità, a cui aggiungere eventuali tredicesima e quattordicesima.

Quindi se conosciamo la retribuzione lorda mensile, calcolare la RAL di un dipendente è molto semplice, ed è possibile farlo come di seguito:

Dipendente con retribuzione lorda mensile di 2.500 euro e 14 mensilità all’anno.
Calcolo RAL (Retribuzione Annua Lorda): 2.500 x 14 = 35.000 euro

 

2. Contributi previdenziali e assicurativi: costi per INPS e INAIL

I contributi previdenziali (INPS) ed assicurativi (INAIL) sono pagati in parte dal dipendente tramite trattenuta in busta paga ed in parte dal datore di lavoro, che deve quindi considerare anche tale elemento nel calcolo del costo di un dipendente.

I contributi INPS servono a garantire al lavoratore prestazioni previdenziali come pensione, malattia, maternità, cassa integrazione. Le somme dovute all’INAIL permettono di assicurare i lavoratori da infortuni sul lavoro e malattie professionali.

L’importo di questi contributi varia in base a fattori come:

  • RAL del dipendente;
  • Tipologia di attività svolta dall’azienda;
  • Qualifica e ruolo del dipendente.

Generalmente i contributi INPS e INAIL ammontano al 35% circa della RAL.

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3. TFR (Trattamento di Fine Rapporto)

Il Trattamento di Fine Rapporto, comunemente detto anche liquidazione, è una somma di denaro che l’azienda deve corrispondere al dipendente al termine del rapporto di lavoro, a causa di licenziamento, dimissioni o pensionamento.

Questa somma, pari alla RAL divisa per 13,5, va messa da parte ogni anno, in modo da poterla rendere disponibile al momento della conclusione del rapporto lavorativo.

Al 31 dicembre di ogni anno, inoltre, la quota viene rivalutata secondo alcuni parametri convenzionali per garantire che il valore del TFR non si alteri negli anni a causa, ad esempio, dell’inflazione.

 

4. Tredicesima e quattordicesima

La tredicesima e la quattordicesima sono due modalità di sostegno al reddito del lavoratore dipendente.

La tredicesima, obbligatoria e spettante a tutti i lavoratori dipendenti, viene pagata a Dicembre, in vista delle festività natalizie.

La quattordicesima, prevista solo in alcuni settori e soggetta al contratto collettivo di riferimento, viene invece generalmente erogata nel mese di Luglio, in previsione delle ferie estive.

 

5. Benefit di Welfare aziendale

Offrire al personale un sistema di welfare aziendale può portare grandi vantaggi alla tua azienda. Infatti, contribuisce ad aumentare la soddisfazione e il coinvolgimento dei dipendenti, attirare nuovi candidati e facilitare i rapporti con le rappresentanze sindacali.

Esempi di benefit aziendali sono:

  • Assicurazione medica privata;
  • Buoni pasto, mense aziendali, distributori di snack e bevande;
  • Contributo per i costi sostenuti per raggiungere il luogo di lavoro;
  • Incentivi per la salute ed il benessere dei dipendenti.

A queste voci possono poi aggiungersene altre, come ad esempio: l’utilizzo di un’auto aziendale ad uso promiscuo, sostegno alle spese di istruzione dei dipendenti o dei loro figli, copertura delle spese dell’asilo nido, fornitura di device tecnologici ed altre forme di supporto al dipendente.

 

6. Spese per ricerca, selezione e inserimento del personale

Cercare e trovare dipendenti e l'inserimento del personale sono attività che richiedono tempo, competenze e risorse, sia che vengano gestite internamente all’azienda, sia che vengano affidate a società esterne.

Nel primo caso, dovrai avere una o più figure interamente dedicate a tali attività, il cui tempo andrà quindi retribuito. Vanno poi considerati i costi di abbonamento e pubblicazione degli annunci online o attraverso agenzie del lavoro.

All’attività di ricerca segue poi quella di selezione, che richiede l’analisi delle candidature, l'organizzazione dei colloqui di lavoro e la successiva scelta dei candidati.

Puoi anche affidare ricerca e selezione a società o figure esterne, che andranno in ogni caso pagate per il servizio erogato.

Bisogna poi poi considerare i costi per il personale in ingresso, come ad esempio:

  • i corrispettivi per stage e tirocini,
  • tutto ciò che comporta l’onboarding (inserimento) dei nuovi assunti: affiancamento e formazione, ma anche infrastrutture come postazione di lavoro, attrezzature e strumenti per svolgere l’attività lavorativa.

 

7. Formazione

La formazione del personale comprende sia i corsi obbligatori di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro - ed il loro aggiornamento periodico - che gli insegnamenti tecnici per l’apprendimento, aggiornamento e upgrade dell’attività lavorativa.

In ogni caso, la formazione comporta dei costi diretti ed indiretti del personale. I primi sono più semplici da calcolare, in quanto soggetti a tariffe chiaramente indicate e che comprendono:

  • la retribuzione dei docenti,
  • la fornitura di materiale didattico,
  • l’eventuale utilizzo di aule o strutture esterne all’azienda.

I costi indiretti, invece, sono più difficili da determinare.
Consistono, ad esempio, al tempo che i dipendenti sottraggono alla loro normale attività per dedicarsi alla formazione, con conseguente temporanea riduzione della produttività, o alle ore di straordinario assegnate ad altri lavoratori per svolgere anche il lavoro dei colleghi impegnati in un corso.

La formazione obbligatoria è spesso vista come una seccatura ed una perdita di tempo, ma è indispensabile per garantire un ambiente di lavoro più sicuro e consapevole dei corretti comportamenti da adottare.

La formazione non obbligatoria, invece, è un investimento da parte del datore di lavoro per assicurarsi un personale in possesso di adeguate capacità professionali e per consentire all’azienda di stare al passo con i tempi, con le nuove tecnologie e con le tendenze del mercato.

 

8. Costi di gestione del personale

La gestione stessa del personale comporta dei costi, che possono comprendere diverse voci a seconda della tipologia e delle dimensioni dell’azienda.

Tra questi valori possiamo indicare:

 

9. Altre spese

Ci sono poi altri costi da considerare. Ad esempio,  quelli dei, prodotti interni ad uso gratuito o semigratuito del personale, come latte, caffè, acqua minerale e prodotti di consumo non legati alle specifiche attività lavorative (es. carta igienica, sapone, salviette…).

Inoltre, bisogna includere anche i rimborsi spese per i dipendenti in trasferta e tra questi, anche il rimborso chilometrico.

Infine, occorre anche tenere conto dei costi da sostenere per sopperire ad eventuali assenze dei dipendenti, oppure in attesa dell’assunzione di personale qualificato

Ciò avviene affidando momentaneamente i compiti a lavoratori già presenti in azienda, che dovranno quindi sostenere degli straordinari, oppure rivolgendosi a forza lavoro esterna. 

 

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Come si calcola il costo del personale

Come calcolare il costo del personale? Una formula univoca non esiste, in quanto come abbiamo visto le variabili sono davvero tante a seconda del tipo e delle dimensioni dell’azienda del settore in cui opera.

Possiamo però suggerirti di procedere nel seguente modo:

  • Calcola la RAL: come abbiamo già visto, questo valore si ottiene moltiplicando la retribuzione lorda mensile per 12 mesi, a cui aggiungere la tredicesima e, se prevista, anche la quattordicesima.
  • Aggiungi contributi previdenziali, TFR e assicurazione INAIL.
  • Considera gli altri costi diretti e indiretti: li puoi calcolare complessivamente per tutta l’azienda e poi dividere in modo equo per dipendente. 

 

Simulazione del calcolo del costo di un dipendente

Caliamo ora il procedimento che abbiamo visto nel paragrafo precedente in un esempio. 

Calcoleremo il costo di un dipendente a tempo indeterminato full-time, con stipendio lordo di 2.000 euro/mese.

  • Iniziamo dal valore della RAL: 2.000 x 12 = 24.000 €
  • Aggiungiamo ora la tredicesima: RAL = 24.000 + 2.000 = 26.000 €
  • Calcoliamo ora i contributi a carico dell’azienda, applicando la percentuale media del 30%: 26.000 x 30%= 7.800 €
  • A questo punto, calcoliamo la quota di TFR da accantonare: 26.000 : 13,5 = 1.926 € (arrotondato)
  • Per finire, sommiamo i dati ricavati per capire quanto costa un dipendente a tempo indeterminato full-time: 26.000 + 7.800 + 1.926 = 35.726 euro
  • A questo importo dovremo poi aggiungere i vari costi diretti e indiretti.

Ecco quindi in cosa consiste, di cosa si compone e come si calcola il costo del personale.

Come abbiamo detto, è fondamentale capire quanto costano i dipendenti, per valutare quanto sono sostenibili dall’azienda, non solo in fase di assunzione, ma nel processo continuativo di gestione del personale.

É importante precisare però che i costi del personale non vanno considerati solo come una semplice spesa, ma come un investimento. Infatti, la formazione, i benefit e altre voci che abbiamo affrontato contribuiscono ad aumentare le competenze, la soddisfazione e la motivazione del dipendente, che lavorerà meglio e con più efficienza, con notevoli benefici per la tua azienda.

 

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