Certificazione Unica 2023: cos'è, a cosa serve e quando si consegna

Tutto quello che c'è da sapere sulla CU (Certificazione Unica): cos'è, a cosa serve, quali sono le differenze con il CUD, le scadenze, le sanzioni e le novità per il 2023.

Autore: Dipendenti in Cloud

 

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Conoscere cos’è la Certificazione Unica è fondamentale per chiunque si trovi a gestire il personale. Parliamo infatti di uno dei documenti essenziali per la dichiarazione dei redditi, da consegnare annualmente ai lavoratori dipendenti (o assimilati) e/o ai collaboratori esterni con Partita IVA.

Rispettare le scadenze per l’invio telematico e compilare correttamente il modello CU è importante, perché diversamente il rischio è quello di incorrere in sanzioni. Vediamo dunque di approfondire l’argomento della Certificazione Unica, scoprendo: cos’è e a cosa serve, le differenze con il CUD, chi deve presentare questo documento ed entro quando lo deve fare.

 

 

 

Cos'è la Certificazione Unica e a cosa serve

La Certificazione Unica (CU) è un documento fiscale tramite cui viene dimostrata e certificata l’acquisizione di un reddito da parte di dipendenti e assimilati. Interessa non soltanto il lavoro dipendente ma anche provvigioni, lavoro autonomo e altre tipologie di redditi.

L’invio del modello CU è a carico del datore di lavoro nella maggior parte dei casi. Fanno eccezione le collaborazioni con i professionisti a partita IVA, per le quali ad avere tale onere è il committente.

A cosa serve la Certificazione Unica? Sostanzialmente a dimostrare a due cose:

  • Certificare che si sono versati gli emolumenti dovuti a dipendenti, lavoratori autonomi e assimilati.
  • Verificare che le cifre indicate corrispondono a quanto dichiarato dai lavoratori stessi.

Consente quindi di attestare il regolare pagamento delle ritenute fiscali e previdenziali, in quanto i dati contenuti al suo interno sono funzionali alla compilazione del modello 730, sia ordinario che precompilato.
 

 

Certificazione Unica (CU) e CUD sono la stessa cosa?

La Certificazione Unica ha sostituito il modello CUD a partire dal 2015. Da allora va inviata tramite modalità telematica all’Agenzia delle Entrate e fornita una copia al lavoratore.


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Certificazione Unica e CUD sono la stessa cosa, quindi? Non esattamente dal momento che la CU rappresenta l’ultima evoluzione del vecchio modello. Ci sono diverse analogie ma anche differenze, in particolare una.

La principale differenza tra CU e CUD

Che differenza c'è tra CUD e CU? La caratteristica principale della Certificazione Unica è che permette di certificare in un unico documento tutti i redditi corrisposti nell’anno d'imposta di riferimento.

Comprende sia i redditi di lavoro dipendente e assimilati sia quelli di lavoro autonomo, certificati in precedenza in forma libera. Rispetto al vecchio CUD presenta al suo interno anche i dati reddituali che non fanno parte dello stipendio o delle prestazioni fornite dal lavoratore autonomo.

 

Chi deve presentare la Certificazione Unica

In linea generale, la presentazione della Certificazione Unica è a carico di:

  • imprese,
  • amministrazioni pubbliche,
  • liberi professionisti,

che nell’anno di riferimento hanno versato importi a lavoratori dipendenti e/o a collaboratori esterni.

 

A chi consegnare la Certificazione Unica

La Certificazione Unica presenta diverse modalità di consegna a seconda del regime adottato: ordinario o forfettario.

Nel caso di regime ordinario è necessario presentarla per i dipendenti e per i collaboratori. Con regime forfettario, invece, vige l’obbligo di provvedere all’invio soltanto nei confronti dei lavoratori dipendenti.


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Come si compila la Certificazione Unica: le novità 2023

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate trovi modelli e istruzioni per compilare la Certificazione Unica.

I modelli Certificazione Unica 2023 presentano delle novità rispetto all’anno scorso, che qui riportiamo brevemente:

  1. Aumento limite esente punto 474 - “Erogazioni in natura” e introduzione punto 475 – bonus carburanti
    Il “Decreto aiuti quarter” ha innalzato a 3.000 euro la soglia di esenzione fiscale e contributiva per i beni e servizi riconosciuti ai dipendenti (fringe benefit): nel punto 474 bisogna indicare l’importo totale annuo dei beni e servizi offerti al dipendente.
    Invece, nel 475, rinominato “bonus carburanti”, devono essere specificati i bonus carburanti concessi ai dipendenti introdotti nel corso del 2022 che non concorrono alla formazione del reddito se erogati per un importo pari o inferiore a euro 200.
     
  2. Dati relativi al coniuge e ai figli a carico
    Il quadro del modello CU 2023 relativo ai “Dati relativi al coniuge ed ai famigliari a carico” è stato implementato di due colonne per indicare i dati attenendosi alle novità introdotte dal 1° marzo 2022 tramite la riforma dell’art. 12 del Tuir, a decorrere dal 1° marzo 2022.
     
  3. Esonero IVS 0,8/2 % c/dipendente
    Per compilare il campo 6 – Contributi a carico del lavoratore trattenuti relativo ai “Dati previdenziali ed assistenziali” della CU 2023 bisogna considerare considerati i contributi trattenuti al dipendente da parte del datore di lavoro al netto dell’esonero IVS 0,8/2 %.
     
  4. Oneri detraibili
    Sono stati introdotti nuovi codici per esporre in maniera distintiva gli interessi relativi ai mutui/prestiti stipulati dal 1° gennaio 2022 o fino al 31 dicembre 2021 (Sezione “Oneri detraibili” > da codice 341 a 352), da compilare quando il dipendente chiede direttamente al sostituto di imposta di detrarsi a conguaglio gli interessi per mutui ipotecari - detraibili nella misura del 19%.

In caso di dubbi, essendo la procedura piuttosto elaborata, ti consigliamo di farti aiutare dal Consulente del Lavoro di fiducia.

 

Le scadenze per la presentazione della Certificazione Unica

Con il provvedimento del 17 gennaio 2023 l’Agenzia delle Entrate, oltre a dare approvazione ai modelli definitivi per la Certificazione Unica, ha confermato la scadenza del 16 marzo 2023 per adempiere all’obbligo di trasmettere la CU in via telematica all’Agenzia. Sempre entro il 16 marzo, è necessario rilasciare al contribuente il documento sintetico.

 

Le sanzioni per l'omessa, tardiva o errata presentazione della Certificazione Unica

In caso di ritardi, errori e omissioni sono previste sanzioni a carico dei soggetti per i quali risulta obbligatorio presentare la Certificazione Unica.

Entriamo più nel dettaglio:

  • La sanzione di base prevista è pari a 100 euro per ogni Certificazione Unica. L’importo massimo imputabile ammonta a 50.000 euro.
    Questa disposizione va in deroga rispetto a quanto stabilito dall’articolo 12 del DLgs n.472/1997.
  • Se la Certificazione presenta errori, ma viene corretta e inviata entro il 21 marzo 2023, non sono previste sanzioni.
  • Se la CU contiene errori e viene corretta e inviata entro 60 giorni dal termine fissato dall’Agenzia delle Entrate, la sanzione prevista è di 33,33 euro per ogni Certificazione Unica. L’importo massimo imputabile ammonta a 20.000 euro.

Abbiamo visto le informazioni indispensabili sulla Certificazione Unica (CU) 2023. Per dubbi o ulteriori approfondimenti, ti consigliamo di rivolgerti al tuo Consulente di fiducia. Se invece hai bisogno di un aiuto per consegnare le CU ai tuoi dipendenti e collaboratori, scopri la funzionalità di consegna CU di Dipendenti in Cloud >

 

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